Risorse giuridiche

SETTEMBRE-NOVEMBRE 2024

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In Polonia, il Commissario per i diritti umani ha proposto al Ministero della Giustizia i settori a cui dare la priorità nella riforma in corso dell’assistenza sanitaria carceraria. Tra le altre cose, ha sollevato la questione del coinvolgimento di infermieri e paramedici in compiti legati alla sicurezza (come la supervisione delle visite, la conduzione di perquisizioni personali o la perquisizione delle celle), che possono minare l’instaurazione di un rapporto di fiducia con i detenuti.

In Portogallo, il Ministero della Sanità e il Ministero della Giustizia hanno istituito un gruppo di lavoro sulla sanità penitenziaria. Tra le altre cose, il gruppo ha il compito di assicurare il coordinamento tra i vari servizi coinvolti nel previsto trasferimento della sanità penitenziaria al Ministero della Sanità.

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In Bulgaria, due tribunali amministrativi, in qualità di giudici di legittimità, hanno ritenuto che un’infestazione di cimici in carcere costituisca un trattamento inumano e degradante, anche in assenza di altri fattori aggiuntivi. Ciò costituisce un importante precedente in un contesto di approcci contraddittori in materia da parte dei tribunali amministrativi.

In Francia, il Consiglio di Stato, in sede cautelare, ha respinto la richiesta di sospendere i nuovi ingressi in un carcere in cui si erano verificate gravi violazioni dei diritti fondamentali a causa delle condizioni di detenzione e di una vicenda documentata di maltrattamenti da parte del personale carcerario. Il giudice ha ritenuto che la sospensione della detenzione in una particolare struttura sia una decisione di politica pubblica che non rientra nella sua giurisdizione.

In Ungheria, sebbene il paese stia vivendo una situazione di sovraffollamento carcerario, due carceri da ristrutturare sono state recentemente chiuse a causa delle preoccupazioni per gli alti costi di adeguamento ai nuovi requisiti di sicurezza, di sostenibilità e di tecnologia.

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In Polonia, il Ministero della Giustizia ha annunciato il lancio di un progetto pilota nelle carceri a regime chiuso per consentire ai detenuti di utilizzare telefoni self-service nelle loro celle.

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In Ungheria, un tribunale ha limitato i casi in cui al difensore di un detenuto può essere negato l’accesso alla documentazione dell’istituto.

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In Spagna, i detenuti scarcerati non riceveranno più un’indennità speciale per la scarcerazione. Dovranno invece richiedere il reddito minimo garantito, il che, secondo alcune organizzazioni della società civile, potrebbe comportare tempi di attesa più lunghi e avere un impatto negativo sulla situazione finanziaria delle famiglie dei detenuti.

Sempre in Spagna, un tribunale ha stabilito che un detenuto ha diritto all’indennità di disoccupazione per il lavoro svolto durante la detenzione in regime di carcere aperto.

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Un ringraziamento speciale va ai nostri membri e partner associati per aver collaborato alla stesura di questa raccolta!

in collaborazione con

European Prison Litigation Network
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