Risorse giuridiche

APRILE-GIUGNO 2024

14 Paesi

Questa raccolta riunisce le più importanti sentenze e decisioni in materia penitenziaria emesse dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Riportando le principali tendenze della giurisprudenza penitenziaria europea, si propone di aiutare gli operatori giuridici del settore penitenziario nella ricerca e nel contenzioso, nonché di individuare i punti ciechi della giurisprudenza europea per costruire dei percorsi di contenzioso strategico.


MEHENNI (ADDA) c. SVIZZERA   Ricorso n. 40516/19

Detenzione preventiva disposta sulla base di una perizia psichiatrica che rivela un grave disturbo mentale, dopo l’espiazione della pena detentiva iniziale e senza alcun nesso causale con la condanna iniziale: violazione dell’articolo 5 § 1 (a), violazione dell’articolo 4 § 2 del Protocollo n. 7.

Detenzione di una persona “non sana di mente” in una struttura in cui non è stato possibile fornire un trattamento terapeutico adeguato: violazione dell’articolo 5 § 1 (e).

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MATTHEWS E JOHNSON c. ROMANIA Ricorsi n. 19124/21 e 20085/21
LAZĂR c. ROMANIA Ricorso n. 20183/21

Nessuna prova di un rischio reale di condanna all’ergastolo senza condizionale in caso di estradizione e condanna negli Stati Uniti: manifesta infondatezza (articolo 3).

Legittimità della detenzione dei ricorrenti in vista dell’estradizione e della consegna: nessuna violazione dell’articolo 5 § 1 (f).

Riesame della legittimità della detenzione a seguito di decisioni di estradizione: manifesta infondatezza (articolo 5, paragrafo 4).

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GEORGIA c. RUSSIA (IV) Ricorso n. 39611/18

Le pratiche amministrative attuate dalla Russia derivanti dalla “confinazione” tra le regioni secessioniste (Abkhazia e Ossezia del Sud) e il territorio controllato dal governo georgiano hanno comportato molteplici violazioni della Convenzione.

Condizioni di detenzione inadeguate e maltrattamenti durante la detenzione in Abkhazia e Ossezia del Sud, mancata conduzione di un’indagine efficace: violazione dell’art. 3.

Arresto e detenzione illegali, mancanza di basi per ritenere che in Abkhazia e nell’Ossezia del Sud esista un sistema che rispecchia una tradizione giudiziaria compatibile con la Convenzione: violazione dell’art. 5 § 1.

Altre denunce: violazione dell’articolo 2 e dell’articolo 8, violazione degli articoli 1 e 2 del Protocollo n. 1 e dell’articolo 2 del Protocollo n. 4.

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KHATYPOV E ALTRI c. RUSSIA Ricorsi n. 47699/19 e altri 25

Videosorveglianza permanente nelle celle, anche da parte di operatori dell’altro sesso, nei bagni e nelle docce e nelle celle disciplinari: violazione dell’articolo 8.

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VOLOSHIN E ALTRI c. RUSSIA Ricorsi n. 52019/19 e altri 52
VANYUTA E ALTRI c. RUSSIA Ricorsi n. 45337/19 e altri 54
SUNTSOV E ALTRI c. RUSSIA Ricorsi n. 58032/19 e altri 47
GORBUNOV E ALTRI c. RUSSIA Ricorsi n. 46924/19 e altri 49

Condizioni di trasporto inadeguate: violazione dell’articolo 3.

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LEROY E ALTRI c. FRANCIA Ricorsi n. 32439/19 e altri 2

Rimedio preventivo idoneo in linea di principio a correggere le condizioni di detenzione degradanti a seguito di uno sciopero in carcere: domande parzialmente irricevibili (mancato esaurimento delle vie di ricorso interne).

Perquisizioni corporali quotidiane da parte di squadre speciali di sicurezza mascherate per due o tre settimane in seguito a uno sciopero in carcere: nessuna violazione dell’articolo 3.

Detenuti confinati nelle loro celle 24 ore su 24 per circa 20 giorni durante uno sciopero in carcere; mancanza di accesso al cortile o all’aria aperta e alla luce naturale; privazione di contatti con il mondo esterno (telefonate, visite familiari, incontri con gli avvocati): violazione dell’articolo 3.

Efficacia del rimedio preventivo per correggere le cattive condizioni di detenzione durante lo sciopero in carcere: nessuna violazione dell’articolo 13.

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GYENGE E ALTRI c. UNGHERIA Ricorsi n.  62122/19 e altri 19

Condanna all’ergastolo con possibilità di liberazione condizionale solo dopo lunghi periodi di tempo (tra 26 anni e 5 mesi e 48 anni e 1 mese): violazione dell’articolo 3.

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MAISAIA c. GEORGIA Ricorso n. 75969/14

Abusi nell’ambito di maltrattamenti su larga scala e sistematici dei detenuti; mancata conduzione di un’indagine efficace: violazione dell’articolo 3 (profilo sostanziale e procedurale).

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CRĂCIUN E ALTRI c. ROMANIA  Ricorsi n. 512/21 e altri 4

Rifiuto di consentire ai detenuti di partecipare ai funerali dei familiari più stretti: violazione dell’articolo 8.

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MAFALANI c. CROAZIA Ricorso n. 3646/17

Detenuto posto in isolamento relativo per 11 mesi (solo in cella, senza il diritto di comunicare con gli altri detenuti o di avere accesso alla televisione o alla carta stampata, ma con la possibilità di passeggiate quotidiane di un’ora all’esterno e di visite da parte della sua famiglia e dei suoi avvocati): manifesta infondatezza (articolo 3).

Controllo illegale della corrispondenza fra il ricorrente e il suo avvocato: violazione dell’articolo 8.

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WICK c. GERMANIA  Ricorso n.  22321/19

Mancato riesame nel merito dei reclami di un detenuto contro i ripetuti trasferimenti da un carcere all’altro con breve preavviso e le misure di isolamento e videosorveglianza: violazione dell’articolo 6 § 1 (profilo civile).

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MAĻINOVSKIS c. LETTONIA Ricorso n. 46084/19

Indagine inefficace sulle accuse di un detenuto di aver subito violenze da parte delle guardie carcerarie: violazione dell’articolo 3 (profilo procedurale).

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YANOV E ALTRI c. RUSSIA Ricorsi n. 35773/18 e altri 8
KIRILLOV E ALTRI c. RUSSIA  Ricorsi n. 11439/21 e altri 23

Cure inadeguate prestate a dei detenuti con gravi problemi di salute (mancanza di denti, gastrite, piede amputato, distrofia retinica e disinserzione di entrambi gli occhi, HIV, epatite, ernia, tubercolosi, osteomielite della mascella, malattie del sistema urogenitale, ecc.: violazione dell’articolo 3.

Mancanza di un rimedio efficace al riguardo: violazione dell’articolo 13.

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ŞAMASAS E ALTRI c. TURCHIA Ricorsi n. 20371/19 e altri 10

Caricamento della corrispondenza dei detenuti su un server nazionale regolato da norme interne non pubblicate a cui i detenuti non avevano accesso: violazione dell’articolo 8.

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NIȚU c. REPUBBLICA DI MOLDOVA Ricorso n. 11272/16

Cure mediche inadeguate prestate a un detenuto con disturbi mentali che ne aggravano la patologia; uso ripetuto della forza e azioni disciplinari in risposta ai suoi regolari tentativi di automutilazione e altri atti aggressivi; mancanza di una strategia medica complessiva: violazione dell’articolo 3.

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TACZMAN E ALTRI c. UNGHERIA Ricorsi n. 30127/20 e altri 20
HORVÁTH E ALTRI c. UNGHERIA Ricorsi n. 33640/20 e altri 24

Condanna all’ergastolo con possibilità di liberazione condizionale solo dopo lunghi periodi di tempo (tra 25 anni e 6 mesi e 42 anni e 11 mesi): violazione dell’articolo 3.

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TEMPORALE c. ITALIA  Ricorso n. 38129/15

Detenzione continuata di un detenuto con un tasso di disabilità del 100% (psicosi delirante cronica e diversi problemi di salute somatica): nessuna violazione dell’articolo 3.

Il Governo non ha presentato una perizia legale entro i termini stabiliti dalla Corte, ma l’ha presentata prima che questa si fosse pronunciata sulla ricevibilità e sul merito del ricorso: nessuna violazione dell’articolo 38.

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NAMAZLI c. AZERBAIJAN Ricorso n. 8826/20

Ispezione dei documenti dell’avvocato di un detenuto da parte del personale carcerario prima e dopo l’incontro con il cliente, in assenza di qualsiasi sospetto di illecito; mancanza di garanzie adeguate che proteggano la riservatezza delle comunicazioni avvocato-cliente da abusi o arbitrarietà: violazione dell’articolo 8.

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BECHI c. ROMANIA Ricorso n. 45709/20

Le cattive condizioni di detenzione sono compensate da un regime di detenzione aperto e semiaperto e da uno spazio personale sufficiente: nessuna violazione dell’articolo 3.

Segregazione di un detenuto sieropositivo in un settore separato, senza contatti con altri detenuti sieronegativi e con limitate possibilità di svolgere un lavoro o alter attività: nessuna violazione dell’articolo 3 in combinato con l’articolo 14.

Detenuto trasferito in carceri situate a una distanza compresa tra 500 e 800 km dalla sua residenza familiare: manifesta infondatezza (articolo 8).

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UKRAINE c. RUSSIA (RE CRIMEA) Ricorsi n. 20958/14 e 38334/18

Pratiche amministrative attuate dalla Russia nella Crimea occupata, che hanno portato a molteplici violazioni della Convenzione.

Sparizioni forzate e mancanza di indagini efficaci: violazione dell’articolo 2.

Maltrattamenti e mancanza di indagini; condizioni di detenzione inadeguate: violazione dell’articolo 3.

Trasferimento di prigionieri dalla Crimea alla Russia: violazione dell’articolo 8.

Detenzione non dichiarata e non comunicata: violazione dell’articolo 5.

Privazione della libertà, procedimento giudiziario e condanna illegali: violazione dell’articolo 5 e dell’articolo 7, violazione dell’articolo 10 e dell’articolo 11.

Altri aspetti della sentenza rivelano una violazione degli articoli 6, 8, 9, 14, 18, degli articoli 1 e 2 del Protocollo n. 1, dell’articolo 2 del Protocollo n. 4.

L’estensione dell’applicazione della legge russa alla Crimea dal 2014 viola la Convenzione interpretata alla luce del diritto internazionale umanitario e priva le misure impugnate di una base giuridica.

Il Governo convenuto non ha risposto alle lettere della Corte o alle richieste specifiche di documenti, materiale probatorio o osservazioni aggiuntive, e non ha partecipato all’udienza: violazione dell’articolo 38.

Articolo 46: lo Stato convenuto deve adottare tutte le misure per garantire, il prima possibile, il ritorno in sicurezza dei prigionieri trasferiti dalla Crimea alle strutture penali situate nel territorio della Federazione Russa.

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RYBAKIN E ALTRI c. RUSSIA Ricorsi n. 83322/17 e altri 2

Condizioni di trasporto inadeguate (sovraffollamento, mancanza di aereazione, mancanza o insufficienza di luce naturale, mancanza o insufficienza di cibo, accesso assente o limitato ai servizi igienici, ecc.): violazione dell’articolo 3.

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